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Giovedì, 08 Maggio 2025 11:27

Demografia nella Marca, nel 2024 Popolazione in lieve calo (-0,2%). Altivole, Cessalto e Loria i Comuni “più giovani”

La popolazione nella Marca Trevigiana, nel 2024, ha registrato un lieve calo, -0,2%, rispetto all’anno precedente: a rilevarlo, in via provvisoria e sulla base dei dati ISTAT che saranno definitivamente pubblicati a dicembre, l’Ufficio Statistica della Provincia di Treviso, nell’ambito delle indagini effettuate periodicamente per monitorare l’andamento demografico sul territorio. Una tendenza in linea con il dato nazionale (che registra un -0,1%), che conferma un calo delle nascite generalizzato in tutto il Paese e un aumento della percentuale di over 80 (+0,2 rispetto al 2023). Una diminuzione che si rispecchia anche nel numero di residenti, 1823 complessivi in meno, sebbene con alcune eccezioni: Treviso, Possagno, Silea, Borso del Grappa, Altivole e Morgano hanno registrato l’anno scorso, infatti, un incremento dei residenti, di circa l’1-2%. L’area Pedemontana si conferma la zona con l’incidenza più elevata di anziani con più di 80 anni (Vittorio Veneto 10,4%, Tarzo 10,3% e Valdobbiadene 10,2%).
Ma dall’analisi emergono anche i Comuni “più giovani”, ovvero quelli in cui l’incidenza di ragazze e ragazzi da 0 a 14 anni è superiore alla media provinciale (12,2%): si tratta di Cessalto (15,2%), Altivole (14,8%) e Loria (14,5%).

Tra gli altri dati evidenziati dall’Ufficio, emergono quelli relativi al saldo naturale della popolazione: a fronte del già riscontrato calo delle nascite (-191 nati nel 2024), si rileva contestualmente una diminuzione del numero di morti (-161), inferiore dell’1,9% rispetto al 2023. Complessivamente, il saldo comunque è di -2.968 persone. I nuovi nati sono stati in totale 5.538, di cui 2.838 maschi e 2.700 femmine: i bambini con cittadinanza italiana sono l’82,6%, mentre quelli con cittadinanza straniera il 17,4%.
Per approfondire il fenomeno del calo demografico è necessario valutare, contestualmente, l’andamento della popolazione femminile in età feconda (15-49 anni): dal 2010 al 2024 la variazione media annua di popolazione in età feconda è di -1,41%, rispetto a un valore di +0.58% nel periodo 2003-2010 e si è assistito, contemporaneamente, a un aumento significativo di bambini maschi negli ultimi anni (+138 nuovi nati solo nel 2024 rispetto alle femmine).

Un trend negativo che, dunque, si è originato già oltre dieci anni fa e che rischia di consolidare una natalità sempre più bassa in futuro, dettata sia dal calo demografico generalizzato, sia dal diverso atteggiamento riproduttivo della popolazione.

Per quanto concerne i movimenti migratori, il saldo tra immigrati ed emigrati corrisponde a +1.145 residenti: i comuni che hanno registrato un aumento di popolazione in tal senso (ovvero anche per effetto dell’immigrazione locale sia di cittadini italiani sia di cittadini stranieri) sono Possagno (+2,4%), insieme a Silea (+1,3%) e Borso del Grappa (+1,2%). I comuni con la diminuzione più rilevante (anche per effetto dell’emigrazione) sono invece Cison di Valmarino (-8,4%), Chiarano (-6,3%) e Gorgo al Monticano (-6,1%).

Il calo demografico generalizzato e l’invecchiamento della popolazione nella Marca finiscono per incidere, di conseguenza, sull’equilibrio generazionale e sul carico sociale, ovvero sul rapporto tra popolazione attiva in età lavorativa (ovvero i cittadini fra i 15 e i 64 anni) e la popolazione non attiva (giovani 0-14 anni e adulti sopra i 65 anni).

“L’indagine condotta sull’andamento demografico della popolazione sul territorio della Marca ci conferma quanto purtroppo stiamo già osservando da tempo nell’ambito, per esempio, delle esigenze di spazi didattici e dei conseguenti accorpamenti delle scuole sul territorio, non solo superiori, quale conseguenza diretta di questo trend - commenta Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - il dato sul calo delle nascite, comparato alla variazione di popolazione femminile dal 2010 a oggi, per esempio, conferma la necessità di trovare misure facilitino la gestione dell’equilibrio vita-lavoro nelle famiglie, che pur nel tempo e nelle varie generazioni hanno cambiato atteggiamento riproduttivo; ma corrisponde, di fatto, a un calo generalizzato, in numeri assoluti, di donne e di uomini e a un progressivo invecchiamento della popolazione, in tutto il Paese. Contestualmente, tuttavia, vediamo che l’aspettativa di vita in provincia di Treviso è tra le più alte di tutta Italia. A essere le più colpite dal fenomeno sono le aree montane, come emerso di recente anche in un incontro con l’Unione Montana del Grappa, anche se non sono le sole: l’area della pedemontana è quella che registra una più alta incidenza di cittadini al di sopra degli 80 anni, mentre al contrario le zone con una più alta incidenza di bambini sono quelle dei comuni a est e a sudovest della provincia. L’andamento demografico è fondamentale come direttrice su cui le Istituzioni, devono orientarsi per mettere in campo azioni strategiche, ciascuna per la parte di propria competenza, al fine di migliorare la vivibilità nel territorio, anche e soprattutto in prospettiva futura, sia per i giovani sia per gli anziani: ecco che gestione dell’edilizia scolastica, trasporti e viabilità, strutture sanitarie e di assistenza e, naturalmente, occupazione e prospettive di lavoro (con un tasso di disoccupazione italiana fra i più bassi registrati negli ultimi anni e un dato di occupazione in provincia di Treviso che supera la media nazionale, attestandosi al 75,2%), sono gli ambiti su cui agire per contribuire attivamente a un’inversione del calo demografico”.

(Con DPCM – 08/01/2015 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 101 del 04/05/2015 la funzione della gestione dell'Albo degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi è trasferita agli Uffici periferici della Motorizzazione Civile del Ministero delle infrastrutture)

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